'Viaggio della Memoria': un’esperienza da vivere per crescere…
Quattordici studenti e studentesse delle classi 3CU, 4CU, 3 AL, 3BE, 3BL hanno aderito quest’anno 2024 al 'Viaggio della Memoria' che si è tenuto dal 3 al 5 maggio 2024 in occasione dell’anniversario della liberazione del campo di Mauthausen ad opera delle truppe americane.
Il 3 maggio il gruppo ha visitato Dachau; il 4 e 5 maggio la visita ha toccato Hartheim e Mauthausen. Il 5 maggio, una grande manifestazione di ricordo ha visto unirsi rappresentanze di tutti i Paesi d'Europa e di molti paesi extraeuropei: corone sono state poste accanto ai monumenti dedicati agli internati e alle internate italiane, e si è portato in sfilata il gonfalone cittadino.
Negli allegati, immagini, il programma del Viaggio della Memoria 2024.pdf organizzato dall'ANED - sezione di Udine - e una Poesia di Chiara Dimasi (3BE).pdf .
Leggiamo di seguito le toccanti riflessioni di alcune studentesse...
…È stato il verde a colpirmi, la bellezza del paesaggio, soprattutto quel sabato pomeriggio in cui siamo stati al castello di Hartheim: c’era il sole, faceva caldo, il castello era bellissimo e il paesaggio attorno era tranquillo e verdeggiante. Ma sapere che forse tutto quel verde era lì perché vi morirono migliaia di persone rendeva tutto diverso. Sapere che se fossi nata lì un secolo fa mi avrebbero strappato via mio fratello e gli avrebbero tolto la vita con così tanta semplicità: è questo che ha reso così denso di sentimenti il viaggio. Vedere paesaggi e luoghi così belli, rasserenanti, e sapere che proprio lì si compirono stragi che solo chi ha vissuto può raccontare: è stata questa la difficoltà. È vero che noi non siamo animali, siamo diversi, ma a me sembriamo peggio. Non siamo bestie: siamo assassini. Lo furono loro, ma io oggi continuo a essere spaventata poiché discendo dalla loro stessa razza.
Anna Lucia Fumo 4CU
…Questo Viaggio non è stato solo uno spostamento nello spazio e nel tempo, ma soprattutto all’interno della mia persona. Infatti, oltre che conferirmi una consapevolezza storica e rafforzare le mie conoscenze in merito alla Shoah, ha innestato in me un senso di dovere morale: mi ha aiutata a sviluppare una forma mentis in grado di trasmettere la memoria. Auspico, dopo il debito studio, di diffondere fra i miei compagni, compagne e conoscenti l’importanza del Viaggio che ho avuto la fortuna di intraprendere e che, a mio avviso, tutti dovremmo fare almeno una volta nella vita.
Dimasi Chiara, 3BE
…”C’è un paesaggio bellissimo, così verde e curato, il sole, un’arietta fresca: è davvero una bellissima giornata” - questo è quello che pensai non appena scendemmo dalla corriera e mi guardai in giro: ma, a questo paesaggio quasi “idilliaco”, subito si contrappose l’imponente campo di Mauthausen con le sue enormi mura grigie che ricordavano una prigione, il suo filo spinato, e l’illusione del bellissimo paesaggio subito crollò riportandomi alla realtà. La mia mente non esitò a pensare a come il campo apparve da fuori ai deportati e poi all’interno, a come si siano sentite quelle persone quando capirono dove erano realmente finite. Il 5 maggio 2024 migliaia di persone, bambini e bambine, ragazze e ragazzi, adulti, anziani hanno partecipato al 74° anniversario della liberazione del Campo, ed è stato difficile immaginare che quello stesso giorno, 74 anni fa al posto nostro erano presenti migliaia e migliaia di detenuti e detenute vestite con le divise a righe, infreddolite, malnutrite vittime della crudeltà nazista.
Soraya Cum 4CU
…Insieme a noi ragazzi, ragazze e insegnanti era presente al campo di Dachau anche un sopravvissuto friulano, Mario Candotto: la sua testimonianza è stata davvero emozionante, soprattutto quando ha detto che la cosa che più lo faceva soffrire non erano le pene che venivano inflitte a lui, ma pensare che venissero inflitte a sua madre, anche lei deportata in un altro campo. Inoltre mi ha colpito che l’ex deportato, dopo tutto quello che aveva vissuto, fosse profondamente emozionato a parlare a noi ragazzi e ragazze, quando avremmo dovuto esserlo noi a poter ascoltare una testimonianza del genere.
Tutti e tutte, prima o poi, dovremmo vivere l’esperienza del Viaggio della Memoria, poiché, anche se è pesante vedere e sentirsi spiegare le pene e ciò che vivevano i deportati, è fondamentale che ognuno di noi possa essere poi testimone di ciò che vede, per non dimenticare le crudeltà che questi uomini e queste donne hanno vissuto, trasmettendo la loro storia alle nuove generazioni affinché venga sempre ricordata e per farsi sì che fenomeni come questo non accadano mai più.
Codiglia Caterina 3 CU
…Partecipare al Viaggio della Memoria è stata un’opportunità unica: visitare i campi di Dachau e Mauthausen, e il castello di Hartheim è stata un’esperienza che mi ha toccato il cuore perché ho potuto vedere con i miei occhi i luoghi in cui molte, troppe persone hanno dovuto affrontare torture, violenze e addirittura la morte a causa di un pazzo progetto che non ha portato a nulla, soltanto a sofferenze.
Rachele Rosi, 3 BL
Il Video della sfilata:
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